Nel corso delle nostre consulenze presso i clienti, capita spesso di sentirci dire che il tempo ciclo lo si conosce, perché è anni che si lavorano certi particolari sempre con le stesse macchine.
Proprio per questo, nonostante gli incentivi Industria 4.0 ci abbiano portato a collegare le macchine di produzione ai nostri sistemi informativi, non sempre l’informazione dei tempi ciclo è una informazione presa in considerazione, proprio perché si ritiene quasi sempre di essere a conoscenza di questa informazione.
Andando poi però a collegare le macchine e a monitorare le lavorazioni, spesso si scopre che il tempo ciclo stimato, non sia altro che un tempo ciclo troppo ottimistico o troppo pessimistico.
Il calcolo del tempo ciclo di per se è una cosa semplicissima:
Il tempo di ciclo è il tempo necessario per completare un ciclo di produzione dall’inizio alla fine, ad esempio per produrre un dato articolo.
Attenzione! Questa definizione però non tiene in considerazione la varianza che potrebbe portare il fatto che le macchine spesso si rompano o che comunque gli imprevisti non siano così impossibili.
Utilizzando un MES (come ad esempio MTLINKi di Fanuc), potremo andare ad analizzare tutti i tempi ciclo, storicizzarli per sempre e fare tutte le analisi del caso, facendo tutte le comparazioni che riteniamo necessarie, come ad esempio confrontare diverse macchine.
Spesso, negli anni, una grossa variante è l’attrezzaggio. Infatti, sempre con più frequenza, si utilizzano sistemi di caricamento automatici o semi automatici che limitino la necessità dell’intervento dell’uomo.
Potendo tenere monitorato il tempo ciclo, sarà molto più facile stimare (o aggiornare) i costi di produzione di un particolare e riuscire a pianificare in modo corretto la durata di una lavorazione per incastrarla nel piano di produzione generale.
Inoltre, conoscendo il tempo ciclo medio di una produzione, sarà molto più facile creare alert o reportistiche che ci aiutino a capire per tempo se ci siano dei problemi sulla produzione e se un certo lotto sia in ritardo. Conoscere in anticipo queste situazioni è un grosso vantaggio, perché si potrà trovare una soluzione (aggiungere un turno di lavoro per la macchina, mettere anche su un’altra macchina il pezzo, avvisare il cliente e vedere con lui se il ritardo sia assorbibile…).
Il monitoraggio dei tempi ciclo (e la quantità di pezzi prodotti) è la prima fase di qualsiasi procedura di ottimizzazione della produzione. Articolo che verrà trattato prossimamente sul nostro blog.