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Quali sono i 6 aspetti primari da monitorare per ottimizzare la produzione?

Negli ultimi anni si è creato uno stretto legame tra aziende manifatturiere e la richiesta che viene dai mercati di misurare e migliorare l’efficienza produttiva. Ciò ha portato anche all’esigenza di ottimizzare i propri processi produttivi. Le piccole medie imprese devono saper produrre in modo intelligente, con una raccolta di dati precisa, controllo dell’avanzamento delle commesse, aumento della qualità dei prodotti.

Con efficienza produttiva intendiamo la capacità del processo produttivo di realizzare gli output richiesti utilizzando risorse previste, l’efficienza può essere o positiva, quando è maggiore di 100% o negativa, quando è inferiore. 

Un’efficienza negativa si ha quando sono stati sostenuti più costi rispetto al previsto, per cui le operazioni di produzione sono state meno efficienti delle attese, se vengono sostenuti meno costi del previsto si avrà un’efficienza positiva. 

Un processo produttivo può essere ottimizzato, può aumentare la propria efficienza, ma quali azioni deve svolgere un’azienda per avere una produzione a costi più competitivi e ridurre gli sprechi e dispersione di risorse? 

Sono 6 le azioni operative che bisogna fare per ottimizzare il proprio processo produttivo.

Possiamo fare una riflessione in generale, sappiamo che ogni azienda necessita di analisi specifiche che tengono conto dei vari aspetti e peculiarità. Ecco i sei punti:

  1. Disporre dei dati di produzione in tempo reale, così facendo potremo conoscere tutto quello che accade in reparto, anticipare i punti deboli del sistema produttivo e prendere decisioni efficaci per incrementare produttività ed efficienza. È importante aver a disposizione i propri dati, perché senza ciò nulla si controlla, nulla si decide e nulla può essere migliorato. 
  2. Ridurre i tempi di fermo delle macchine, sono tempi improduttivi che causano un calo della produttività, ridurli significa diminuire i costi di produzione. Grazie a delle tecnologie che uniscono comunicazione e automazione della macchina, si può rilevare con precisione il funzionamento di ogni impianto. 
  3. Elaborare e controllare i KPI di produzione, ovvero numeri che esprimono il livello di efficienza reale di una linea o di una risorsa produttiva. Così si potrà avere una visione immediata di come un processo sta performando. Impostare un controllo di fabbrica tramite i KPI permette di sapere sempre cosa accade sulle linee di produzione e quindi conoscere l’andamento dei risultati operativi.
  4. Monitorare i livelli di efficienza delle risorse produttive, occorre per capire come e quanto il processo sta impiegando la risorsa. Così facendo, si può intervenire subito dove una risorsa riscontri problemi o abbia difficoltà operative, che incidono negativamente sul rendimento della commessa. 
  5. Calcolare l’OEE degli impianti, è l’indicatore da analizzare per migliorare la capacità di utilizzo di macchine e strumenti. Riassume tre aspetti importanti per il controllo della produzione: la disponibilità, l’efficienza e la qualità del processo. 
  6. Analizzare gli scarti, riducono la qualità della produzione, causando perdite economiche. Introdurre in fabbrica una corretta mappatura degli scarti significa rilevare le cause ricorrenti di difetti o non conformità dei prodotti e quindi programmare azioni per correggerle. 

Per essere applicati, questi processi necessitano di strumenti operativi, come ad esempio tecnologie per il manufacturing. Tecnologie che migliorano l’organizzazione della fabbrica e aumentano la capacità aziendale di raggiungere gli obiettivi di rendimento. Grazie ai nuovi mezzi dell’industria 4.0 tutto ciò è possibile, monitorando la produzione, i dati, queste tecnologie permettono un miglioramento dei propri mezzi produttivi. 

Queste sei azioni insieme ai giusti strumenti operativi, permettono all’azienda di misurare, programmare, controllare e intervenire prontamente per vedere un immediato ritorno di efficienza interna. Se la mancanza di strumenti o di scelte organizzative per rilevare attività, processi e dati di produzione non consente delle analisi reali dell’efficienza produttiva, lascia l’azienda in balia di eventuali situazioni critiche non risolte. 

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